Sono arrivati i saldi e del resto, come potremmo non saperlo?
Ovunque si legge di saldi, super saldi, sconti fino al 70 % e offerte imperdibili.
Oggi voglio proprio dirtelo: non so come la pensi, ma io non sono una così accanita fan dei saldi.
Ad onor del vero è giusto dire che io non amo acquistare abbigliamento e accessori.
Sono una di quelle persone che potrebbe spendere migliaia di euro in cosmetici, trattamenti anti età, massaggi; ho almeno 20 rossetti fucsia che a me sembrano tutti diversi – e lo sono veramente, lo giuro! – ma non chiedetemi di comprare con gioia l’abbigliamento perché non posso farcela.
È più forte di me.
Utilizzo i vestiti per la funzione primaria per cui sono stati creati, ovvero coprire le proprie nudità, ovviamente dando uno sguardo ai trend del momento ma insomma, nemmeno poi tanto.
Per questo motivo, il mio guardaroba è piuttosto basico e composto da pezzi ever green, quei grandi classici che vanno bene sempre, a prescindere dalle mode.
Compro vestiti quando mi servono.
Se, dopo averli usati 3 o 4 anni tutti i giorni per un’intera stagione, rompo un paio di pantaloni allora li ricompro.
Se il piumino inizia a dare segni di cedimento dopo 5 inverni di fila, allora lo ricompro.
Altrimenti no.
Nonostante questo, è chiaro che i saldi potrebbero rappresentare anche per una come me una buona occasione di acquisto.
Se solo fossero davvero convenienti!
L’utilizzo del condizionale mi pare d’obbligo, visto che gli anni passano, ma trovare una buona, reale, super occasione ai saldi resta un mito al pari del set di coltelli Miracle Blade!
Quando giro per i negozi durante i saldi mi sento frustrata, presa in giro dalle promesse delle vetrine che vengono puntualmente smentite appena varco la soglia del negozio, ed è per questo che a lungo andare sono arrivata alla conclusione di odiarli!
Volendo prendere a campione gli ultimi 10 anni, avrò comprato si e no 2/3 capi approfittando dei saldi.
Una media bassina, non credi?
Così mi sono messa a pensare a quali sono le cose che più di tutte mi danno fastidio quando inizia la stagione dei saldi e ho deciso di buttarle giù, nero su bianco.
Magari viene fuori che danno fastidio anche a te che stai leggendo, magari no e mi becco la critica di essere esagerata!
Iniziamo?
1. Saldi: davvero si trovano i pezzi della stagione in corso scontati?
Lo chiedo perché a me sarà capitato 2 volte su 100 di trovare capi di abbigliamento facenti parte della stagione in corso a saldo.
Di solito funziona così: prima ti bombardano con i capi di punta, poi arrivano i saldi, corri fiduciosa nel negozio e: sorpresa!
Quel particolare capo di abbigliamento/costume/completino intimo non è in saldo.
Mi dispiace.
Livello di frustrazione? Top masterclass.
2. La linea continuativa? Ah no, ma quella non va a saldo!
Certo, è ovvio, che stupida perfino a chiederlo!
Mica vorrai comprare un pezzo della linea permanente ai saldi, vero?
Ora, io vorrei capire perché mai i saldi dovrebbero interessare solo un’esigua parte della merce presente in negozio e non tutti gli articoli.
È un periodo straordinario di ribassi, mi sbaglio? E allora applicali su tutto!
Anche perché in molti sarebbero felici di acquistare un pezzo classico con un po’ di sconto. Non voglio dire del 50%, per carità, ma insomma neppure a prezzo pieno.
Su questo aspetto ho notato che alcuni negozi si sono attrezzati e durante la stagione dei saldi applicano un piccolo 20% anche agli articoli continuativi.
3. Le rimanenze di magazzino del 1993…
Durante i saldi, improvvisamente, i negozi si riempiono di rimanenze di magazzino che, nella migliore delle ipotesi, vengono riesumate ogni anno ininterrottamente dagli anni ’90.
Perfino una come me, che conosce a memoria tutti i numeri degli smalti Chanel e le stagioni in cui sono usciti, ma che da sola non sa comprare un paio di jeans è in grado di rendersene conto.
E la domanda è: se questi capi erano già brutti nei sopra citati anni ’90, tanto da restare invenduti, cosa vi fa pensare che dopo 30 anni siano diventati occasioni imperdibili?!
Tu sei lì che giri, eri sicura una settimana prima di aver visto un golfino, sapevi che c’era, ma adesso non lo trovi più perché l’intero negozio sembra aver sostituito tutto il suo allestimento con un carico di vestiario che ha appena fatto un viaggio nel tempo.
La reazione immediata? Girare i tacchi e cercare nei vari store on line, molto più affidabili da questo punto di vista.
4. Le nuove collezioni non in saldo
È una tattica di vendita, lo capisco perfettamente.
Siamo a gennaio, è ancora un freddo bastardo ma le giornate si sono allungate di 10 minuti, hai appena disfatto l’albero di Natale, guardi con gioia alla primavera, che ormai non è più così lontana… Ed ecco che accanto ad una cupa giacca nera, rimanenza di magazzino di cui al punto 3. con collo in vera pelliccia sintetica spelacchiata, ti vedi una camicetta azzurrina, una gonna rosa confetto, una canotta che potrai ragionevolmente indossare solo tra 6/7 mesi.
Certo, un cartellino ti avvisa: è la nuova collezione, non è in saldo, non ci provare.
Ma tu sei lì, con la giacca nera ispirata alle Spice Girls in una mano e la camicetta azzurra che ti guarda da una rella.
E commetti l’imperdonabile errore valutativo di credere che già a marzo sarà caldo, le rondini voleranno in cielo e inizieranno i pic nic nei prati fioriti, comprando così una camicia che non solo non ti serve ma che, soprattutto, non è il motivo per cui sei entrata nel negozio per i saldi!
5. I prezzi gonfiati e le percentuali di sconto sempre un po’ troppo basse
Ti è mai successo? A me si.
Di vedere un articolo X che prima dei saldi costava, che ne so, 200 euro, e che poi magicamente durante i saldi riporta un cartellino con scritto un prezzo gonfiato, opportunamente sbarrato, una percentuale di sconto qualunque e, indovina un po’? Il prezzo a saldo di 200 euro!
Quando succede così perdo fiducia nel genere umano.
Perché io capisco tutto, capisco la crisi, la gente che non compra più come una volta, le vendite on line che stanno segando le gambe ai negozi fisici, ma vorrei chiedere ai negozianti se veramente pensano che prendendo in giro così grossolanamente il potenziale cliente riusciranno a risollevare le proprie sorti.
La risposta la sappiamo ed è no.
Il fenomeno dei prezzi gonfiati ad arte per mantenere un importo finale a saldo uguale a quello iniziale è una delle piaghe dei saldi di fine stagione.
Per me è stressante dover sempre stare attenta e controllare quanto costava prima e quanto costa adesso, uno stress che spesso preferisco evitare, non comprando affatto.
La ciliegina sulla torta? Mi duole dirlo ma, outlet a parte, ormai le percentuali di sconto restano piuttosto basse per tutta la durata dei saldi. Spesso non superando mai il 30%.
Se compro un capo in stagione di saldi mi aspetto di fare un affare, non di ricevere uno sconto di cortesia che una volta il negoziante applicava automaticamente ai suoi migliori clienti.