Le 7 cose che odio di più quando vado dal parrucchiere!

Buongiorno ragazze, lo spunto per il post di oggi mi è venuto dopo una – ahimè – frustante seduta dal parrucchiere che mi ha lasciata parecchio sconfortata.

Premetto che non sono un’assidua frequentatrice dei saloni di bellezza per i capelli, non vi nascondo che la mia media da sempre si attesta a più o meno una, due volte l’anno per quel taglio d’obbligo che riporti ordine alla mia chioma e per una piega diversa in occasione di qualche evento particolare.

Ma è proprio perché ci vado così poco che mi rendo conto di riporre grosse aspettative in quella che secondo me non è solo una tappa obbligata per apparire più curata, ma in fondo è soprattutto un’esperienza, una coccola che ci si regala, un momento per una donna cui spesso è legato il desiderio di dare un svolta alla propria giornata o perché no, alla propria vita.

Ed ecco perché mi sono venute in mente le 7 cose che odio di più quando vado dal parrucchiere:

1) Puntualità. 

Se l’appuntamento è fissato ad un certo orario, ma ancora non sono stati smaltiti gli appuntamenti precedenti sarebbe molto più professionale avvisare la cliente del ritardo, metterla a proprio agio magari offrendole un caffè e qualche rivista da sfogliare, piuttosto che mandarla subito al lavaggio fingendo di essere in perfetto orario per poi farla attendere con la testa bagnata per oltre un quarto d’ora.

Non siamo delle macchine ed un po’ di ritardo ci può stare, l’emicrania per il freddo patito NO.

2) Cortesia e cordialità. 

Proprio perché ci si aspetta di vivere un’esperienza rilassante e rigenerante, sarebbe carino ed opportuno respirare all’interno del salone un’aria cortese e solare dove la cliente possa sentirsi la protagonista assoluta, libera di rilassarsi senza dover cogliere tensioni e malumori del personale stesso. Una giornata storta può capitare a tutti ed il sorriso finto egregiamente non si può sgamare, ma le occhiatacce alle spalle sì con tutti gli specchi che ci sono nel salone.

3) Commenti non richiesti. 

Mai e poi mai un professionista dovrebbe approcciarsi, a mio parere, alla propria cliente esordendo con frasi del tipo: “ma che brutti capelli”, “oddio che colore”, “questi capelli sono proprio secchi”. Questi sono commenti volti a far insorgere nella cliente dubbi e complessi per portarla ad accettare trattamenti che la stessa non avrebbe richiesto altrimenti.

Pensate se un’estetista esclamasse: “oddio quanti peli!”. Carino no? NO.

4) Attenzione alle richieste della cliente.

Raramente capita di recarsi dal parrucchiere senza avere un’idea ben precisa di come vorremmo uscire dopo la seduta. Ebbene raramente capita di uscire dal parrucchiere senza che l’idea iniziale sia stata soddisfatta, questo perché molto spesso il parrucchiere invece di ascoltare e provare ad interpretare grazie alla propria sapienza ed esperienza quelli che sono i desideri della cliente, fa di testa propria accorciando molto più di quanto richiesto per esempio.

Chissà perché questo vizietto lo hanno tutti, ma proprio tutti ed io mi ritrovo con 5-6 cm in meno di lunghezze del voluto, ogni volta.

5) Trasparenza e chiarezza. 

Si sa, nessuno al giorno d’oggi regala nulla, ma quando viene proposto, se non applicato direttamente magari dopo averlo sussurrato sottovoce, un ristrutturante, un rigenerante, un defaticante, una fialetta, una qualsiasi cosa, sarebbe il caso di accompagnare l’offerta al costo della stessa. Sono del parere che l’onestà vada di pari passo con la professionalità e se la cliente non ha voglia di uscire dal preventivato non bisognerebbe insistere né trattarla da meno, perché io dopo essermi rilassata, al momento di pagare il conto non voglio sentirmi male, grazie ma NO.

6) Rapporto con i dipendenti (le tensioni fuori dal salone). 

Spesso è proprio il titolare a richiedere al personale di essere così insistente nei confronti della cliente riguardo al punto di cui sopra, perché mi rendo conto che sono proprio queste le cose che fanno cassa, di certo non tutta una serie di prestazioni base. Ma se la cliente rifiuta i trattamenti, non è carino né rende onore al professionista scorgere la sua totale disapprovazione più o meno manifesta nei confronti del personale. Le strategie di marketing, così come le critiche all’operato dei dipendenti vanno discusse in privato, lontano dagli occhi delle clienti.

7) Assistenti sì, ma il tocco finale al parrucchiere titolare. 

Capita a volte che il parrucchiere titolare decida di far volare da soli gli assistenti proprio quando tocca a te, non a quella prima né a quella dopo, sì – ahimè – proprio a te. Quando questo accade sarebbe il caso che lo stesso titolare supervisionasse il lavoro svolto, che sia il taglio o la piega perché la povera cliente cavia non debba uscire dal salone in lacrime.

Purtroppo a me è capitato proprio prima di un appuntamento importante e non è stato bello, NO.

Queste sono le 7 cose che proprio non riesco a sopportare quando mi reco dal parrucchiere, sono ansiosa di scoprire se anche per voi è così o se ne avete qualcuna in più da aggiungere.

Ci tengo a precisare di essere ben consapevole del fatto che i capelli siano solo e soltanto degli annessi cutanei che se tagliati ricrescono, che se asciugati male possono essere tranquillamente rilavati e riacconciati, che certi giorni possono anche godere di vita propria, che possono cadere in seguito a determinate terapie e poi ricrescere più belli e folti di prima, ma quando si tratta di pagare per una prestazione io mi aspetto la professionalità ed il risultato per cui ho pagato e non che mi si dica “in fondo, sono solo capelli”.

A presto, Francesca.