Il ginseng è stato considerato per moltissimi secoli un rimedio naturale e viene utilizzato da sempre nei paesi orientali.
La pianta appartiene alla famiglia delle Araliaceae.
Nella tradizione Cinese era considerato un vero e proprio “toccasana” per la salute; al ginseng venivano infatti associate tantissime proprietà che, però, sono state confermate solo in parte.
Le radici di questa pianta sono il prodotto erboristico più utilizzato in tutto il mondo ed ormai, anche in Europa, sempre più persone utilizzano il ginseng pensando di assumere un prodotto privo di controindicazioni.
La radice può essere utilizzata fresca o essiccata.
Dove si trova il ginseng?
Si può trovare sotto forma di polvere o di capsule da inghiottire, sia in erboristeria che in farmacia (la dose massima consiglia per le capsule è di 200 mg al giorno).
La radice secca può essere utilizzata per la preparazione di infusi, utilizzandone al massimo 1g al giorno.
Per garantire le proprietà curative è importante che le radici raggiungano i 10/20 cm e sono necessari almeno 6 mesi.
Proprietà del ginseng
Le virtù di questa pianta derivano da alcuni composti che si trovano nelle sue radici.
Alcuni studi in corso di svolgimento ci dicono che tra queste sostanze una in particolare sembra poter migliorare gli effetti dell’insulina.
La radice di ginseng sembra che sia un alleato contro il diabete.
Altri studi confermano che può essere utilizzato nel trattamento di ipotensione, stati di stress e affaticamento.
Il ginseng ha anche proprietà antidepressive, antinfiammatorie, antiossidanti ma anche afrodisiache.
È ricco di antiossidanti, che riducono la formazione dei radicali liberi e prevengono l’invecchiamento delle cellule.
Tuttavia è importante ricordare che gli effetti benefici sono stati per il momento verificati solo per gli animali, per cui bisogna ancora verificare se questi benefici valgono anche per l’uomo.
Lo scetticismo sulle proprietà del ginseng deriva dai grossi interessi economici che girano intorno a questa pianta.
Controindicazioni del ginseng
Se consumato in eccesso può presentare delle controindicazioni, alcune anche gravi.
Essendo uno stimolante potente è meglio evitare di assumerlo prima di andare a dormire.
Se ne sconsiglia l’uso anche ai bambini, alle donne in gravidanza e durante l’allattamento, a chi soffre di tachicardia e ipertenzione.
Un abuso di ginseng, infatti, può portare a tachicardia, tremori, irritabilità e insonnia.
Frequenti sono anche diarrea e nausea.
Questi effetti collaterali si verificano in casi di dosaggio molto elevato.
Bisogna sempre ricordare, prima di consumare il ginseng, di chiedere consiglio al medico curante: sono state infatti segnalate interazioni con anticoagulanti e anche con farmaci ipoglicemizzanti.
Sono state verificate delle interazioni con la fenelzina (principio attivo di alcuni psicofarmaci), e con il warfarin (principio attivo di alcuni anticoagulanti).
Conclusioni
Tanti studi condotti per confermare le proprietà benefiche attribuite al ginseng dalla millenaria tradizione cinese hanno prodotto soltanto delle evidenze scientifiche molto limitate.
È invece confermato che ci sono molte possibilità che i principi attivi contenuti in questa radice possano interferire pericolosamente con diversi farmaci.
Vale, quindi, la regola del in medio stat virtus (nel mezzo c’è la virtù): se ci piace consumiamo il ginseng con assoluta moderazione, evitandolo completamente quando stiamo utilizzando dei farmaci.