Network marketing: funziona davvero?

Buon pomeriggio ragazze e un buon Lunedì a tutte voi!

Dopo alcuni giorni di riorganizzazione e riassetto del blog, eccoci di nuovo qui con i nostri articoli.

Inizio la settimana con un argomento che forse vi sembrerà strano, ma da tempo meditavo di scrivere questo post e oggi proverò a dare una veste logica a quello che è il mio pensiero sul network marketing.

Per chi non sapesse di cosa si tratta, è quel sistema di vendita basato su un incaricato di zona che vende i prodotti dell’azienda di cui fa parte direttamente al consumatore finale, di solito organizzando eventi tematici volti a promuovere i prodotti stessi.

Esempi celebri di network marketing sono dati da Avon, Vorwerk (folletto e Bimby), Herbalife, e sono certa che molte di voi almeno una volta nella vita hanno avuto a che fare con questo tipo di prodotti.

Quelli che “non si trovano in negozio, devi prenderli dal catalogo telefonando direttamente all’incaricato”, per intenderci. Lo scorso anno anche io ho provato a fare network per un marchio che si occupa di prodotti per il benessere e la salute e oggi vi dico qual è la mia opinione circa questo tipo di lavoro.network marketingHo deciso di provare perchè ritenevo di poter affiancare questa attività al mio blog, ma vi dico subito che, nel tempo, questa valutazione si è rivelata particolarmente sbagliata, perchè per poter promuovere adeguatamente i prodotti dell’azienda per cui facevo network marketing avrei dovuto snaturare completamente l’impostazione del blog, arrivando a parlare solo di quei determinati prodotti.

Una cosa che non condivido nella maniera più assoluta, dato che questo spazio è sempre stato un contenitore libero delle più diverse esperienze sui prodotti dedicati alla cura e alla bellezza della persona e non una vetrina pubblicitaria monotematica!

Secondariamente, mi sono accorta quasi subito che per poter svolgere in modo fruttuoso un’attività di network marketing, è indispensabile avere una spiccata propensione al contatto con gli altri, cercando un modo che sia pressante ma garbato al tempo stesso.

Infatti, dato che i prodotti venduti attraverso un network non si trovano nei negozi, sarà necessario convincere le persone con cui ti approcci come incaricato a fare almeno un ordine, una cosa che personalmente trovo abbastanza seccante per una serie di motivi:

  1. poichè chiunque può fare l’incaricato alle vendite, non c’è una professionalizzazione della figura del venditore. Quando ci si avvicina a questo tipo di lavoro (di solito perchè qualche amico ti contatta dicendoti che ha una proposta troppo interessante di cui ti vorrebbe parlare e che ti permetterà di fare ottimi guadagni in breve tempo) si trascura il fatto che, per vendere bene, il venditore stesso deve avere una sua autorevolezza. E questa si perde mano a mano che si organizzano eventi dove appare evidente che lo scopo primario è solo ed esclusivamente quello di vendere, senza una reale attenzione alle esigenze del cliente. Non è la stessa cosa di chi vende un prodotto all’interno di un negozio, perchè dal momento in cui entro in un negozio è chiaro il mio eventuale interesse all’acquisto. Qui si tratta di occasioni dove si viene invitati con l’unico obiettivo di dover comprare qualcosa. E anche se ti dicono che l’acquisto è facoltativo, che ognuno è libero di scegliere, che non ci sono obblighi di nessun tipo, nei fatti non è così e i presenti solitamente si sentiranno in dovere di comprare a tutti i costi qualcosa perchè gli dispiacerà per l’incaricato. Vi assicuro che qualche evento l’ho organizzato in vita mia, soprattutto connessi al blog, e gli unici che si sono rivelati dei fiaschi sono stati quelli connessi alla mia attività di networker – perchè le persone non sono stupide e capiscono benissimo quando c’è aria di sòla.
  2. Bisogna diventare una pubblicità vivente dei prodotti che si promuovono, arrivando ad usare solo ed esclusivamente quelli. Questo aspetto per me è stato decisivo. Per fare bene il network marketing è indispensabile parlare continuamente e a chiunque dei prodotti che si vendono, trovando le scuse più disparate per attaccare bottone sull’argomento. Ovviamente questi tentativi, che dovrebbero essere spontanei e disinteressati, si rivelano il più delle volte artefatti e chi ci sta accanto lo capisce perfettamente che non stiamo cercando di dare un importante consiglio per il suo benessere quanto, piuttosto, di vendergli a tutti i costi qualcosa. Quotidianamente consiglio decine di prodotti ad altrettante decine di persone ma voglio essere libera di dare i consigli che ritengo davvero più giusti, senza dover diventare una venditrice senza scrupoli. I miei consigli sono sempre disinteressati e veritieri, chi me li chiede lo sa e non baratterei mai la reputazione che ho conquistato con fatica in questi anni per qualche percentuale di vendita.
  3. Chi svolge questo lavoro solitamente manca di obiettività. Non so se qualcuno di voi ha avuto esperienze con il network marketing, se si vi ricorderete sicuramente il clima da setta segreta di affiliati in cui si svolgono le riunioni e le giornate formative. Quando si entra a far parte di una rete, solitamente si ha un referente a cui fare riferimento (che è la persona che ci ha fatto entrare nel network) che a sua volta fa parte della rete di qualcun’altro. Una delle primissime cose che ti vengono dette (insieme a “guadagnerai tantissimo e con poco impegno”) è che l’Azienda offre dei corsi formativi gratuiti. Questi corsi sono spesso eventi motivazionali dove si cerca di tenere alto l’umore degli incaricati, mostrando loro alcuni esempi di persone che riescono effettivamente a guadagnare molto con il network marketing con un sottofondo di musiche positive e leggendo insieme citazioni attribuite ai vari Steve Jobs o Bill Gates. E guai a dire che secondo te non funziona! In quelle occasioni tutte le persone che incontrerai saranno persone che ci credono, che grazie al network marketing hanno trovato una nuova, meravigliosa famiglia e che stanno guadagnando milioni con la rete di vendita: fare un appunto o dire la propria opinione è inutile.

Oltre a questi motivi, che già di per sè mi hanno fatto dubitare molto della validità di questi sistemi di vendita, ne aggiungo altri. Prima di tutto, il fatto che per iniziare si debba per forza acquistare un kit di prodotti lo trovo assurdo. Certo, chi ti propone la cosa ti dice che serve per farti conoscere i prodotti, ma non trovo corretto il fatto che per lavorare io debba per forza comprare i prodotti che venderò.

Il sistema di percentuali e di guadagni è strutturato in modo tale che il vero guadagno non si fa con la vendita diretta, ma attraverso il reclutamento di altri venditori. Puoi essere il venditore più bravo di questo mondo, quello che riesce a vendere il ghiaccio agli eschimesi, ma se non riesci a creare una rete di venditori sotto di te non guadagnerai mai le somme strabilianti di cui senti parlare ai vari eventi formativi e motivazionali. Inoltre, è altamente probabile che ogni mese sia necessario acquistare personalmente diverse centinaia di euro di prodotto per raggiungere le soglie di avanzamento carriera previste.

In conclusione, la mia impressione è che il sistema di network marketing si regga sostanzialmente su due pilastri:

  • l’uso personale del prodotto venduto;
  • il reclutamento di altri venditori. Che dovranno sì vendere il prodotto ma, soprattutto, reclutare a loro volta altri venditori.

Per vendere bisogna organizzare molte giornate esplicative, di fatto assillando tutti i propri conoscenti, amici, parenti a partecipare portando anche altre persone, e io non mi sento mai a mio agio in situazioni di questo tipo.

E’ vero, molte persone riescono a guadagnare cifre importanti (le ho conosciute personalmente); non si stratta di una truffa come spesso si è portati a pensare, e se non si vuol fare semplicemente basta non farlo.

Ma anche se tutti coloro che sono dentro questo sistema ci tengono a specificare a grandi lettere che non si tratta di catene di Sant’Antonio o di “vendite porta a porta”, per me il confine è davvero troppo, troppo labile.

Per natura diffido sempre dalle cose troppo belle per essere vere e mi piacerebbe un po’ di chiarezza quando vengono presentati questi sistemi. Reclutare venditori (soprattutto in questi periodi di crisi del lavoro) raccontando che con 10 ore di lavoro settimanale svolto comodamente da casa si possono guadagnare 3.000 euro al mese lo trovo un tantino tendenzioso, perchè per avere profitto da un’attività di network marketing dovrete organizzare decine e decine di eventi, investire molti soldi in acquisto prodotti, assillare allo sfinimento tutta la vostra “lista nomi” ed iniziare a parlare di ciò che vendete come se fosse una religione. E questo no, non vi viene detto al momento della proposta lavorativa.

Esistono davvero lavori che garantiscono rendite alte, viaggi premio da sogno, benefit a non finire e con un impegno personale modesto? La mia risposta, per il momento, è no. O almeno, io non li ho mai trovati e non conosco nessuno che li abbia trovati al posto mio.

Volutamente non ho menzionato il nome dell’azienda per cui ho provato a fare questo tipo di attività perchè non ho avuto alcun problema con l’azienda in sè, ma solo con il sistema di vendita network, che so essere simile per tutti i settori in cui viene applicato.

Aspetto di poterne parlare con voi nello spazio commenti, se avete delle esperienze diverse dalla mia sarò felice di leggerle.

A presto, Carly.