Di Pantene, Chiara Ferragni e dello shampoo top anni ’90

La scorsa settimana una delle top fashion blogger più seguite penso al mondo, Chiara Ferragni, ha annunciato dal suo “The blond salad” e dai suoi seguitissimi canali social di essere stata scelta come nuova ambasciatrice Pantene.

Le reazioni a questa notizia sono state tante ed hanno coinvolto tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di moda, bellezza e tendenze: c’è chi ha detto che i capelli della Ferragni sono in verità stati pesantemente “photoshoppati”, perché nella realtà sono un pochino stopposi; c’è chi ha gridato alla solita “vergonnnia” – non saprei dire per cosa; chi ha detto che lei è troppo magra per fare la pubblicità Pantene, manco vendessero bistecche alla fiorentina da 1 kg l’una. Ci sono stati quelli che “eh oh, ma vedrai se lei lì si lava i capelli col Pantene via, ma manco se la vedo ci credo!”, che sono poi quelli che tutto insieme diventano i paladini “aggratis” del brand, perché nessuno si chiede se Gisele Bundchen si lavi davvero i capelli col Pantene o George Clooney sorseggi davvero Nespresso guardando la gente e chiedendo “what else?”, ma se la testimonial è una ragazza che ci sembra normale, allora se non usa i prodotti che pubblicizza è falsa, brutta e pure cattiva!

Come ho avuto modo di dire sulla pagina Facebook del blog, personalmente la scelta di Chiara Ferragni mi lascia perplessa solo per quel che riguarda la sua capacità di recitazione. Ho scritto – e lo penso davvero – che forse dovrebbe fare un investimento e iniziare a fare dei corsi specifici, e non lo dico tanto per dire ma proprio perché penso che sia un personaggio interessante e, nel momento in cui sempre di più viene scelta per fare spot su scala nazionale o addirittura internazionale, sarebbe il caso che il modo di parlare non ricordasse così pesantemente quello di uno dei protagonisti caricatura della Milano bene dei film di Vanzina. Per chi se lo fosse perso, qui trovate lo spot dal sito ufficialePantene.Chiara Ferragni per Pantene

Immagini: sito Pantene

Per il resto, nonostante non mi resti a pelle poi così simpatica, la stimo moltissimo per il suo percorso. Dal nulla si è creata una strada di successo in un ambito che, all’epoca in cui ha iniziato, era pressoché sconosciuto; ha creato un prodotto che vale svariati milioni di dollari e che viene studiato nelle più prestigiose università americane, voglio proprio vedere quanti di quelli che stanno lì a scrivere sono stati capaci di fare lo stesso.

Ok, sarà pure il prototipo della biondina timida e senza carattere, ma nei fatti dimostra in ogni cosa che fa di averne a palate, perché il format fashion blog l’ha inventato lei, mica io o qualcun altro, per cui tanto di cappello.

Inoltre, vorrei chiedere a coloro che sono nate come me e Chiara negli anni ’80: ma per davvero non avete mai usato lo shampoo Pantene?! Sottotitolo: che razza di adolescenza avete avuto?

Una delle cose che ho trovato più vere e che mi ha colpito di più della sua intervista al riguardo è stata questa (cito testualmente dal suo post): “avevo 9 anni e nella doccia di casa mia a Cremona ho trovato un flacone del classico shampoo Pantene… usandolo mi sentivo proprio come le modelle delle riviste!”.

Accidenti, sì!

Io ho qualche anno più di lei e come lei ho scoperto Pantene nella doccia di casa più o meno a 10 anni. Mia mamma lo comprava con lo stesso timore reverenziale che oggi ci spinge, di tanto in tanto, a comprare shampoo da 30 euro, perché lei ci credeva tantissimo al mega potere della Pro-Vitamina! E non venite a dirmi che non avete mai usato in vita vostra lo shampoo con la righina azzurra della linea classica Pantene perché non ci credo!

Tutto insieme ho pensato: ma perché non sono stata scelta IO come ambasciatrice Pantene?

Io, che uso la schiuma ricci perfetti dal ’97 senza cambiare mai.

Io, che ho scoperto le ampolle rigeneranti 1 minuto e le ho consigliate a tutti perché mi sono piaciute.

Io, che purtroppo per il mio conto in banca non ho x milioni di follower ma di sicuro ho qualche milione di capelli, talmente fitti che non si vede neanche la riga. Capelli che non hanno bisogno del photoshop perché già da soli fanno abbastanza “cofana”.

Io, che vengo riconosciuta proprio grazie ai miei capelli!

E ho capito che in verità la scelta di Chiara Ferragni rappresenta il sogno di tutte quelle che, come me, sono cresciute facendo lo shampoo Pantene comprato dalla mamma.

Caro Signor Pantene, il giorno in cui cambierete testimonial, mi promette che prenderà in seria considerazione la mia candidatura? Magari nel frattempo sarò anche diventata una top influencer e allora sarà tutto più facile!

Con affetto, una vera ragazza Pantene.

Carly.